La cassa integrazione comincia a farsi sentire nel settore industriale. Un segnale di allarme tanto più che il mese di agosto è solitamente un mese di calo dell’attività nelle aziende e il ricorso alla cassa integrazione si riduce.
Il +54% rispetto alle 441.125 ore di luglio è in controtendenza rispetto alle medie nazionali che vedono complessivamente un calo del 18,8% dovuto alla cassa ordinaria (-26,6%) che invece a Bergamo cresce del 71% (444.524 ore di agosto contro le 260-078 di luglio).
2023 | ordinaria | straordinaria | deroga | totale | diff. mese |
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gennaio | 567.382 | 159.624 | - | 727.006 | -36,1% |
febbraio | 477.467 | 160.996 | - | 638.463 | -12,2% |
marzo | 571.205 | 465.995 | - | 1.037.200 | 62,5% |
aprile | 165.005 | 2.080 | - | 167.085 | -83,9% |
maggio | 270.376 | 124.598 | - | 394.974 | 136,4% |
giugno | 980.410 | 365.840 | - | 1.346.250 | 110,9% |
luglio | 260.078 | 181.047 | - | 441.125 | -67,2% |
agosto | 444.524 | 238.004 | - | 682.528 | 54,7% |
Le 628.258 ore autorizzate dall’INPS per la provincia di Bergamo sono al 98% (665.734 ore) per i settori industriali e solo il 2% (14.602 ore) per l’edilizia. I settori più colpiti sono:
- pelli, cuoio, calzature: 212.448 ore, tutte di cassa straordinaria; sono interessate alcune aziende per le quali è ora avviata la procedura di chiusura dell’attività.
- meccaniche: 177.947 ore, di cui 154.511 di cassa ordinaria e 23.436 di cassa straordinaria.
- chimica, petrolchimica, gomma e materie plastiche: 174.132 ore tutte di cassa ordinaria. Un esito preannunciato già da alcune settimane dopo che alcune aziende, soprattutto del settore gomma/guarnizioni nell’est della provincia, si erano trovate in difficoltà a causa di un calo di ordini.
Ad oggi il ricorso alla cassa integrazione non è ancora sceso sotto il limite pre COVID (anno 2019), segna anzi una tendenza alla crescita. La serie cumulata gennaio/agosto del 2023 è un 5,4% più del medesimo periodo 2022; dopo il calo dai valori del tutto eccezionali del 2020-21 il ritorno ai valori pre-COVID si è arrestato e il valore del 2023 (5.434.631) è del 144% in più rispetto al 2019 (2.227.614).
Ad attenuare l’impatto negativo di questi valori sono il “tiraggio”, cioè l’effettivo utilizzo delle ore autorizzate che si stabilizza attorno al 23% e il dato relativo alla disoccupazione: in Lombardia il numero dei beneficiari di NASPI è andato, quest’anno, progressivamente diminuendo dai 166.410 di gennaio ai 149.712 di aprile (-10%).