La cassa integrazione ordinaria, dopo il picco eccezionale di giugno (980mila ore autorizzate) a luglio è scesa a 286.078 ore: un calo del 73% che, sommato al calo del 50% della cassa straordinaria (dalle 365.840 ore di giugno alle attuali 181.047) porta il dato totale mensile a 441.125 ore (-67,2% rispetto a giugno). Queste brusche variazioni mensili sono dovute al fatto che in un mese vengono autorizzate le richieste di cassa relative a periodi più lunghi, come è successo anche a marzo con un picco di oltre un milione di ore autorizzate, salvo vedere poi, ad aprile, un calo dell’84%.
2023 | ordinaria | straordinaria | deroga | totale | diff. mese |
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gennaio | 567.382 | 159.624 | - | 727.006 | -36,1% |
febbraio | 477.467 | 160.996 | - | 638.463 | -12,2% |
marzo | 571.205 | 465.995 | - | 1.037.200 | 62,5% |
aprile | 165.005 | 2.080 | - | 167.085 | -83,9% |
maggio | 270.376 | 124.598 | - | 394.974 | 136,4% |
giugno | 980.410 | 365.840 | - | 1.346.250 | 110,9% |
luglio | 260.078 | 181.047 | - | 441.125 | -67,2% |
La cassa del settore industriale è diminuita del 70% rispetto al mese precedente: per il 63% si tratta di cassa ordinaria (246.926 ore) e per il rimanente 37% (143.22 ore) di cassa straordinaria prevalentemente autorizzata per contratti di solidarietà (124.287 ore a fronte di 56.760 per riorganizzazione). È il settore tessile-abbigliamento il settore manifatturiero per il quale sono state autorizzate più ore: 207.937 a fronte di 72.827 ore del settore metalmeccanico (che ha molti più addetti) e 90.919 del settore chimico. Non sembra, quindi, che siano i rincari energetici a mettere in crisi le aziende, quanto, piuttosto, le difficoltà di mercato.
Il settore edile (13.152 ore) e il settore commercio non presentano dati numericamente preoccupanti anche se le 37.825 ore del commercio sono il dato più alto degli ultimi 13 mesi.