Che non siamo fuori dai guai lo si vede bene dai dati della cassa integrazione autorizzata ad agosto, mese di solito “morto” perché nelle aziende spesso si opta per l’utilizzo delle ferie. E invece quest’anno le ore autorizzate ad agosto (434.833) sono certamente meno di quelle di luglio (648.706) ma sono vicine alle cifre di febbraio, marzo, aprile e giugno, quando il ricorso alla cassa integrazione è più frequente.
2022 | ordinaria | straordinaria | deroga | totale |
gennaio | 323.733 | 326.447 | 235.636 | 885.816 |
febbraio | 262.426 | 143.942 | 26.663 | 433.031 |
marzo | 73.025 | 388.330 | 9.005 | 470.360 |
aprile | 288.723 | 215.311 | 2.814 | 506.948 |
maggio | 532.081 | 1.048.375 | 643 | 1.581.099 |
giugno | 110.022 | 82.783 | 640 | 193.445 |
luglio | 648.706 | - | - | 648.706 |
agosto | 210.674 | 218.649 | 5.510 | 434.833 |
Lasciando perdere il 2020 e il 2021 perché ancora in regime COVID, la cassa integrazione di agosto 2022 è doppia di quella di agosto 2019 e quadrupla di quella di agosto 2018.
E dalle serie cumulate gennaio/agosto si vede benissimo come la tendenza sia alla risalita della cassa integrazione, al di là delle variazioni mensili. Il dato mensile di agosto non rispecchia quindi un clima di ferie ma conferma la tendenza anche se fortunatamente siamo ancora lontani dal peggio.
Il confronto con agosto 2021 (-87%) ha poco senso, vista la diversissima situazione, ha senso, invece, un confronto con la situazione pre-COVID: +325% rispetto ad agosto 2018 un dato che conferma quanto siamo ancora lontani da un ritorno alla normalità.
Rispetto ai vari settori produttivi, vanno segnalate le 159.691 ore del settore chimico, assi di più delle sole 24.727 settore metalmeccanico. Conferma lo stato di benessere, con sole 6547 ore, il settore edile.
Che le ore effettivamente utilizzate siano sempre meno di quelle autorizzate (praticamente un quarto: 26,55%) è una conferma del clima di sfiducia e di attesa, nonostante gli eccellenti risultati di fatturato ed esportazione.