Dopo una sentenza della Corte d’Appello di Milano il 6 settembre scorso, parte ora da Bergamo, su iniziativa di Federconsumatori, una campagna di raccolta di segnalazioni su un tema molto caro ai cittadini: il mutuo. La Corte d’Appello di Milano ha, infatti, stabilito che nei contratti di mutuo a tasso variabile stipulati con Banco BPM è da considerarsi nulla la clausola “a fermo zero” o in gergo “zero floor”.
“Questa particolare clausola permetteva alla banca, in caso di Euribor con valori negativi, di evitare di riconoscere al sottoscrittore del mutuo la discesa degli interessi riportando quel valore a zero e provocando, dunque, uno svantaggio economico in capo al mutuatario” spiega Christian Perria, presidente di Federconsumatori di Bergamo. “Da una prima analisi dei contratti che abbiamo visionato, abbiamo verificato che contratti equivalenti a quelli di Banco BPM sono stati stipulati anche da altri istituti di credito e che dunque – a nostro avviso – anche per quelli valgono le stesse conclusioni della sentenza. Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile con clausola floor e ha pagato le rate di mutuo nel periodo compreso tra il 2015 e fino all’agosto 2022 (quando l’indice Euribor aveva valore negativo) ha versato dunque rate più alte rispetto alle somme effettivamente dovute”.
Federconsumatori invita, quindi, i mutuatari con le caratteristiche spiegate qui sopra a farsi avanti per tentare di ottenere la modifica dei piani di ammortamento e, non meno importante, per la restituzione delle somme maggiormente versate alla Banca.
È possibile contattare Federconsumatori al numero 035-3594430 oppure inviare una richiesta a: .