Solo due mesi fa denunciavamo l’ennesimo infortunio mortale avvenuto in un cantiere a Milano, che aveva coinvolto un carpentiere di 59 anni di Pontirolo (BG) investito da un braccio della gru che si è spezzato e lo ha colpito.
Oggi è venuto a mancare il giovane lavoratore che è caduto da un’altezza di 8 metri, mentre operava alla messa in opera di reti paramassi su una parete rocciosa del comune di Averara.
“E’ da tempo che denunciamo come le cadute dall’alto siano la prima causa di infortunio grave o mortale nel settore dell’edilizia - dichiarano Giuseppe Mancin della Feneal Uil, Simone Alloni della Filca Cisl e Luciana Fratus della Fillea Cgil di Bergamo - Per questo come sindacato abbiamo voluto con forza un tavolo provinciale, dove tutte le parti (istituzionali, datoriali e sindacali) si stanno adoperando per analizzare le situazioni critiche e individuare nuove procedure di lavoro che consentano di contrastare questo tipo di incidenti.
Ora restiamo in attesa degli accertamenti da parte degli organi preposti, affinché si chiariscano meglio l’esatta dinamica e le responsabilità sull’accaduto. Non si può certo parlare di tragica fatalità o di destino: se vengono utilizzati tutti i dispositivi di protezione, in questo caso l’imbragatura, queste tragedie non possono accadere. Proprio per questo vanno accertate fino in fondo tutte le responsabilità ad ogni livello.
Non ci stancheremo mai di denunciare e ribadire come la formazione, l’informazione e l’utilizzo di tutti i dispositivi di protezione insieme agli investimenti sulla sicurezza siano la “precondizione” per lavorare e per poi tornare a casa dai propri affetti. La salvaguardia della vita umana deve venire prima di tutto!”.
Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil si stringono e portano le condoglianze alla famiglia del lavoratore in questo momento di grande dolore.