Dopo una trattativa lunga e difficile, nella tarda serata del 3 maggio i sindacati di categoria FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL e le associazioni datoriali Confartigianato (legno e arredo, marmisti), Cna (produzione, costruzioni), Casartigiani e Claai hanno sottoscritto l’accordo per il rinnovo del Contratto nazionale dei settori artigiani di legno e lapidei. Era scaduto dal dicembre del 2018.
In tutt’Italia il contratto interessa 100mila lavoratori impiegati in 30mila piccole e medie imprese e aziende artigiane dei due comparti. Nella provincia di Bergamo sono circa 2.000 i dipendenti artigiani del legno e dell’arredamento, mentre si contano alcune centinaia di lapidei.
Dal punto di vista del salario, si prevedono 150 euro una tantum per tutti, mentre in busta paga gli aumenti sono differenziati: per i lavoratori del legno artigianato (livello D) l’aumento è di 75 euro, per il comparto lapideo artigiano (livello 5°) di 79 euro. Per i dipendenti delle piccole e medie imprese del legno (livello D) l’aumento è di 76 euro, per quelle del settore lapideo di 80 euro.
Oltre all’aumento salariale, l’accordo prevede, tra le varie misure:
- 8 ore di formazione aggiuntive sul tema dell'alfabetizzazione digitale
- l’aumento di 2 mesi di aspettativa non retribuita
- l’invito agli Enti bilaterali a integrare le prestazioni per le donne lavoratrici vittime di violenza
- l’aumento da 18 mesi a 24 dell’intervallo del periodo di comporto per i lavoratori affetti da patologie oncologiche degenerative e richiedenti terapie salvavita, con la relativa indennità elevata al 50% della retribuzione netta per i 90 giorni successivi ai 180 giorni
“Giudichiamo con favore l’accordo raggiunto. Si tratta di un risultato importante, non facile da ottenere in condizioni generali così difficili, e che conferma la validità della contrattazione nel settore artigiano dopo 35 mesi di vacanza contrattuale” hanno commentato in una nota congiunta i segretari nazionali Fabrizio Pascucci, Claudio Sottile, Tatiana Fazi. “È stato importante l’aver respinto con forza la proposta delle controparti di normare le ‘dimissioni irregolari’, che avrebbe messo i lavoratori in una posizione di ricatto”.
Nelle prossime settimane anche a Bergamo saranno organizzate assemblee con i lavoratori che dovranno esprimersi con il loro voto sui contenuti dell’accordo.