Parlare di pace e di lavoro, in occasione di questo Primo Maggio, significa toccare i temi “dell’impegno, della responsabilità, della speranza, come pure della fatica e del futuro. La dimensione collettiva e quella individuale di pace e lavoro sono imprescindibili, riguardano ciascuno singolarmente e riguardano tutti noi, complessivamente”. Lo scrivono, in vista della Festa dei lavoratori di quest’anno, i tre segretari generali di CGIL, CISL e UIL di Bergamo, Gianni Peracchi, Francesco Corna e Angelo Nozza.
Insieme stanno organizzando la manifestazione provinciale per celebrare questa ricorrenza: l’invito è quello di trovarsi a partire dalle ore 9.00 di domenica 1° maggio nel piazzale della stazione ferroviaria. Alle ore 9.30 si muoverà il corteo per le vie della città, fino a Piazza Vittorio Veneto dove alle ore 11, per conto delle tre sigle sindacali confederali, interverrà Christian Ferrari della segreteria nazionale della CGIL.
“In questo momento storico quanto mai ci sentiamo chiamati e interrogati rispetto alla direzione della storia, della democrazia e degli equilibri economici e geopolitici mondiali che già la pandemia ha profondamente marcato e messo in discussione” proseguono i tre segretari generali provinciali. “In Europa è tornato un conflitto drammatico che mai avremmo immaginato di vedere e vivere, ponendosi di fronte alle nostre coscienze in tutta la sua brutalità, con la responsabilità di non voltare la faccia, difendendo sempre le ragioni della Libertà. Senza dimenticarci, però, delle vittime delle tante altre guerre in corso, da quella nello Yemen, a quelle di Siria, Etiopia, Birmania e di tanti altri Paesi”.
“Siamo chiamati ad aprire gli occhi su tutti i conflitti, come sulle violazioni di diritti che distruggono vite e dignità umana. L’invasione russa dell’Ucraina è storicamente inaccettabile, inaccettabile per la nostra Europa che è chiamata, con la Comunità internazionale e le istituzioni sovranazionali, a moltiplicare attivamente gli sforzi multilaterali e le pressioni affinché si arrivi ad un cessate il fuoco per ridare ruolo pieno alle diplomazie”.
“Come CGIL, CISL e UIL di Bergamo chiediamo con forza al Governo, all’Unione Europea e alla Comunità internazionale di attivarsi affinché si contribuisca a porre fine ai massacri e all’orrore, e si dia speranza alla pace, a una pace giusta, concreta, fatta e costruita per la libertà e la democrazia: questo chiediamo con grande determinazione, nel frattempo garantendo attivo supporto umanitario ai profughi, agli sfollati, ai civili, alla popolazione”.
“La pace - hanno aggiunto i tre sindacalisti - è “anche frutto di una memoria che deve essere fortemente salvaguardata, diffusa, condivisa” ed è “una conquista che va manutenuta ogni giorno. Il Primo Maggio festeggiamo il lavoro e le sue conquiste, che non sono date per sempre, ma sono frutto dell’opera quotidiana di tutela nei luoghi di lavoro. Un lavoro giusto – nelle sue forme tradizionali e anche nuove, nel pubblico e nel privato – richiede tutele che vanno salvaguardate, garantite ed estese a tutti i settori economici e professionali: rispetto dei diritti, rispetto della dignità, tutela della salute e della sicurezza, rinnovo dei contratti, garanzie sul welfare presente e futuro, formazione nelle transizioni lavorative, formazione continua, politiche attive e passive innovative. Un lavoro giusto, nella libertà e nella democrazia, e per un futuro delle nostre comunità e del nostro Paese. Senza lavoro giusto non può esserci pace vera”.
MANIFESTAZIONE A BERGAMO
ore 9 ritrovo piazzale della Stazione
ore 9.30 corteo per le vie di Bergamo
ore 11 intervento per conto di CGIL, CISL e UIL di CHRISTIAN FERRARI della segreteria CGIL Nazionale