Prosegue il percorso di riflessione della CGIL di Bergamo sulla delicata fase che il sistema sanitario regionale sta attraversando, dopo l’approvazione della nuova riforma lo scorso 30 novembre e l’entrata in vigore della Legge regionale 14 dicembre 2021-n.22, già finita sotto la lente critica del ministero della Salute e di quello dell’Economia.
Dopo la presentazione del libro “La privatizzazione della sanità lombarda dal 1995 al Covid 19. Un’analisi critica” (Amazon, 2021), tenuta venerdì scorso a Nembro con l’autrice, la professoressa Maria Elisa Sartor, questa settimana la CGIL di Bergamo propone un nuovo confronto con diversi autorevoli ospiti.
L’appuntamento, organizzato in collaborazione con il Movimento Culturale per la difesa e il miglioramento del SSN, è per venerdì 18 marzo (ore 17) nella sala “Luciano Lama” della sede di via Garibaldi 3 a Bergamo. Il tema centrale, che dà il titolo all’iniziativa, sarà quello dell’urgenza di “Riportare la Sanità lombarda nel Servizio Sanitario Nazionale”.
All’iniziativa partecipa anche l’onorevole Elena Carnevali, commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
Ecco gli interventi e gli ospiti previsti:
-La non riforma lombarda: come contrastarla
Edgardo Valerio, esponente del Movimento culturale per la difesa e il miglioramento SSN
-La legge sanitaria lombarda e la prevenzione
Susanna Cantoni, medico del lavoro e già Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL Milano
-Riflessione sul Decreto Ministeriale 71 (cioè “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale”)
Vittorio Carreri, esponente del Movimento culturale per la difesa e il miglioramento SSN
-Lo stato e le prospettive della sanità in provincia di Bergamo
Orazio Amboni, responsabile del Dipartimento Welfare della CGIL di Bergamo
Coordina i lavori Gianpiero Cassina, già Direttore del Dipartimento di Prevenzione di ASL Bergamo.
La sanità della Lombardia è stata recentemente, di nuovo, riformata. Lo scorso 30 novembre, con 48 voti a favore e 26 contrari, il Consiglio Regionale ha approvato le nuove disposizioni entrate poi in vigore con la Legge regionale 14 dicembre 2021-n.22.
“La nuova ‘riforma’ è stata dettata dalla necessità di dare una risposta alle richieste di allineamento alla normativa nazionale avanzate dai ministeri della Sanità e dell’Economia, una risposta in realtà non soddisfacente perché negli assetti organizzativi del Servizio Sanitario Regionale continuano a permanere le questioni su cui i due dicasteri hanno chiesto una correzione di rotta” spiega oggi Orazio Amboni, responsabile del Dipartimento Welfare della CGIL di Bergamo. “La CGIL lombarda, insieme alle altre sigle confederali, aveva chiesto un profondo cambiamento della normativa sugli assetti delle strutture del servizio sociosanitario regionale, a partire da un riequilibrio del rapporto pubblico/privato, rafforzando la sanità pubblica, potenziando la prevenzione e la rete territoriale, rilanciando i distretti e i dipartimenti nell’ASST e i servizi rivolti alla popolazione anziana, fragile. E, invece, la Regione Lombardia ha scelto di intervenire solo con correttivi che poco cambiano il servizio sociosanitario regionale. Nonostante le dichiarazioni minimizzanti del presidente Fontana e della vicepresidente Moratti, la Regione dovrà ora comunque mettere nuovamente mano a modifiche della norma per riportare la sanità lombarda nell’alveo del servizio sanitario nazionale”.
Link per prenotare e per scegliere la modalità di partecipazione (in presenza o da remoto): https://forms.gle/C2upiUs16jxXjGCRA