In tutt’Italia per i lavoratori di TIM quella del 23 febbraio sarà una giornata di mobilitazione e di sciopero.
A Bergamo sono circa 250 i dipendenti dell’azienda, fra tecnici e venditori attivi sul territorio più i colleghi della sede di via Zanica. Dalla nostra provincia partirà un bus per permettere a un gruppo di lavoratori di partecipare al presidio regionale organizzato a Milano, davanti a Palazzo Lombardia, dalle ore 10 alle 13.
“Il percorso per la creazione di una rete unica nazionale, favorito dal memorandum di agosto 2020, condiviso con Cassa Depositi e Prestiti e con il Governo, è sostanzialmente fallito” si legge nella nota unitaria regionale di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL. “Durante le fasi più acute della pandemia TIM ha dimostrato di essere un’azienda necessaria per il sistema paese, con un ruolo di guida per tutto il settore delle telecomunicazioni, aumentando la disponibilità di banda per milioni di famiglie, riducendo il digital divide, accorciando le distanze tra le persone, e il gap tra l’Italia e il resto d’Europa” . Eppure, prosegue la nota, “l’impegno delle istituzioni nel salvaguardarla appare minimo”.
E, infatti, Tim sta vivendo “uno dei suoi periodi peggiori”, con il rischio concreto di una separazione societaria tra due o più aziende e i conseguenti rischi occupazionali che potrebbero concretizzarsi in esuberi per dipendenti diretti e per l’indotto.
Per questo le segreterie regionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL proseguono con iniziative di mobilitazione in vista soprattutto della presentazione del piano industriale del prossimo triennio, in programma il 2 marzo. Altre iniziative sindacali potranno essere organizzate successivamente: “Saremo pronti a fare tutto il necessario per difendere il futuro occupazionale della nostra azienda”, concludono i sindacati di categoria.