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L’arte e il sindacato. “Il lavoro delle donne, paesaggio indiano”, i “micromossi” della fotografa Ietta Are nella nuova iniziativa di Lavorodopo

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Questa volta la proposta artistica è rivolta a chiunque passi di fronte alla sede della CGIL di Bergamo, non solo a chi entra: per la nuova iniziativa di Lavorodopo, l’associazione che da anni porta l’arte nei locali del sindacato, in mostra ci sono le immagini dell’architetta e fotografa Ietta Are.

Le foto della raccolta “Il lavoro delle donne, paesaggio indiano” vengono mandate in loop su un video in una delle vetrine della sede di via Garibaldi 3.
“Prediligo il sovraesposto e il mosso. O micromosso” spiega la fotografa. “C’è la volontà di comunicare sensazioni visive oniriche, parvenze di trasparenti acquerelli, mentre lo sguardo è attirato sulle forme rese essenziali dalla luce, che suggeriscono contorni senza che siano definiti”.
L’installazione resterà allestita fino al 31 gennaio.
Architetta e fotografa, Ietta Are si occupa anche di storia locale, video poesia, regia di cortometraggi. Attualmente vive ad Alghero.
“Una realtà diversa dalla nostra, o forse no: donne che si sobbarcano fatiche umili e pesanti, uomini che guardano, previlegiati da un destino sociale millenario, in una luce abbagliante in cui splendono i colori vivaci dei cotoni indiani” spiega Rosa Chiumeo, coordinatrice dell’associazione Lavorodopo, a nome di tutto il gruppo di curatori. “Immagini a volte fugaci a volte meditative: Ietta Are usa la macchina fotografica come strumento duttile: sfumature, cieli bianchi accecanti, velature pittoriche”.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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