Sulle motivazioni dello sciopero unitario annunciato da CGIL e UIL una settimana fa e proclamato per giovedì 16 dicembre, interviene Gianni Peracchi, segretario generale della CGIL di Bergamo.
“Gli attuali contenuti della manovra contengono indubbiamente misure significative, alcune delle quali in sintonia con le richieste avanzate nella nostra piattaforma sindacale unitaria. Siamo in attesa del testo definitivo su cui torneremo, qui a Bergamo, per un approfondimento e rimaniamo in ogni caso aperti al confronto. Durante gli incontri con il governo e i diversi ministri sembrava, a un certo punto, si giungesse a un punto di snodo importante, ma la trattativa ha imboccato un binario morto in occasione del confronto al ministero dell'Economia e delle Finanze e a nulla sono valse le successive aperture del premier Draghi (bollette e un altro miliardo mezzo di decontribuzione del cuneo per i redditi under 35.000 euro). Alla fine è prevalsa una valutazione d’insoddisfazione, sia sul piano del metodo (riforma fiscale illustrata e non ‘contrattata’, dopo una difficile discussione interna del governo), sia sul fronte dei contenuti. Sette miliardi anziché otto su lavoro dipendente e pensioni, aliquote ritenute troppo ‘appiattenti’, anche se alla fine la curva della progressività della tassazione netta sul reddito complessivo (da lavoro o da pensione) è pressoché identica a prima. Non si devono, infatti, guardare solo i totali parziali, ma l’incidenza percentuale sull’imponibile. Ha prevalso la denuncia nei confronti di provvedimenti considerati insufficienti, non utili a migliorare i salari bassi, né a contrastare il lavoro povero. Rimane aperta, comunque, una partita importante dove possiamo avere margine di manovra: quella della contrattazione nazionale e decentrata. Poi si aprirà la partita delle pensioni, il tema sicuramente più sentito da una fetta importante dei nostri rappresentati. In questo senso, andremo oltre la Finanziaria e continueremo a sostenere le nostre proposte in un quadro generale che veda il miglior impiego possibile delle ingenti risorse messe a disposizione dal PNRR”.