Si mobilitano i lavoratori della scuola, per ora con l’apertura di uno stato di agitazione che, nei fatti, si declina con la sospensione di tutte le attività aggiuntive, come ad esempio le funzioni di referente di progetto, di referente di plesso, di coordinatore di classe.
Alla mobilitazione, proclamata da FLC-CGIL, UIL Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, sono chiamati i docenti, il personale ATA e gli educatori, cioè tutto il personale di un mondo che si sente “umiliato” dai contenuti della bozza di Legge di Bilancio, come anche dalla proposta di rinnovo del Contratto nazionale: "Il testo della Manovra che inizia il suo percorso parlamentare dal Senato, contiene un'inedita congerie di errori, omissioni e peregrine considerazioni a carico del personale che il ministro e il Governo dovrebbero subito deprecare e cancellare”, scrive la FLC-CGIL nazionale.
“È arrivato il momento della mobilitazione per diverse ragioni, per criticità ancora una volta lasciate irrisolte e che anche nella nostra provincia provocano danni” ha spiegato oggi Fabio Cubito, segretario generale della FLC-CGIL di Bergamo. “Ne segnaliamo, in particolare, due: in primo luogo la bozza della Legge di Bilancio non prevede alcuna proroga dei finanziamenti del personale aggiuntivo Covid fra gli ATA (mentre lo fa per i docenti): il personale arrivato nelle scuole con queste funzioni – e previsto fino a dicembre – sta permettendo anche in Bergamasca un’apertura e una sorveglianza nei plessi, che resta però risicata. Questo significa che gli ATA aggiuntivi stanno oggi tamponando una carenza strutturale che è ora di sanare. Se si toglie anche questo personale, la scuole nella nostra provincia, come immaginiamo in molte altre, faticheranno a garantire livelli adeguati di presenza e pulizia. Molti plessi non hanno già oggi la copertura intera dei turni dei collaboratori scolastici”.
“Il secondo motivo di delusione è che nulla viene previsto per il concorso dei cosiddetti facenti funzione di Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA)” prosegue Cubito. “Da anni lo chiediamo, e da anni, invece, finisce che a fronte di una carenza di queste figure specifiche, si ricorre alla disponibilità degli assistenti amministrativi interni alle scuole che si assumono responsabilità aggiuntive senza un adeguato incremento dei compensi. Per questi assistenti serve un concorso specifico che nessuno sembra prendere in considerazione. Eppure la presenza della figura del DSGA è indispensabile per la predisposizione e l’adozione di tutti gli atti amministrativo-contabili dell’istituzione scolastica e la sua assenza preclude la regolare erogazione del servizio scolastico. Sono 96 su 140 gli istituti scolastici della provincia di Bergamo rimasti senza DSGA titolari (ora ruoli coperti temporaneamente da personale facente funzione, appunto). Ma il Governo va oltre: quando motiva l'incremento dei fondi per la dirigenza, definisce i dirigenti soli e senza supporti nella loro gestione delle scuole. I collaboratori del dirigente, i DSGA, assistenti amministrativi e tecnici, collaboratori scolastici sembrano non contare nulla”.
C’è un ultimo, rilevante, nodo da risolvere, generalizzato a tutto il Paese: “Per i docenti italiani serve che si riconoscano i carichi lavoro a cui sono sottoposti: si vada verso un adeguamento dei livelli salariali con quello dei colleghi europei, conclude Cubito. “Per una vera valorizzazione del personale docente, secondo lo spirito della Manovra, le poche risorse stanziate dovrebbero essere erogate esclusivamente a quel personale che mostra 'dedizione' al lavoro. Una definizione che ci lascia a bocca aperta: che valorizzazione delle competenze è questa? A noi sembra solo un insulto”.