“Contro la violenza di genere, facciamo quadrato”: è la frase scritta sullo striscione ufficiale della CGIL di Bergamo, che lunedì 25 novembre alle 18 parteciperà, insieme a tante organizzazioni locali e a tantissimi cittadini e cittadine, al corteo organizzato in centro città nella Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne e di genere.
L’appuntamento è alle ore 18.00 in Piazzale Marconi, davanti alla Stazione di Bergamo. La manifestazione si muoverà verso Porta Nuova per poi proseguire in Via Tiraboschi, via Zambonate e infine arrivare in Piazza Pontida, dove saranno previsti alcuni interventi.
La mobilitazione è organizzata dalla Rete Bergamasca Contro la Violenza di Genere. Numerose sono le adesioni all’appello della Rete, già poco meno di mille, tra cui 10 Comuni e 65 fra associazioni, partiti e sindacati – CGIL compresa. Eccone un passaggio: “Sempre più violenza tra le persone più giovani. Sempre più guerre. È questa la società che vogliamo? È questo il mondo che vogliamo? La risposta è no. E sentiamo il bisogno di unirci e di gridarlo, anche a Bergamo”.
“Sono 99 le donne uccise in Italia tra il 1° gennaio e il 18 novembre di quest'anno” ha riferito Annalisa Colombo, segretaria provinciale della CGIL di Bergamo, citando i dati dell’XI Rapporto Eures, appena diffuso. “Gli studi ci dicono che crescono i delitti di donne che hanno più di 65 anni: sono state 37 nei primi 11 mesi del 2024, pari al 37,4% delle vittime femminili totali, uccise nella maggior parte dei casi dal coniuge o dai figli. Il Rapporto registra poi una forte crescita delle figlie uccise, passate da 5 a 9. Il numero delle vittime straniere risulta in forte crescita, passando da 17 a 24, arrivando a rappresentare un quarto delle vittime totali (24,2%), mentre diminuisce il numero delle vittime italiane, passate da 95 a 75. L'aumento delle vittime straniere si accompagna ad una forte diminuzione degli autori di femminicidio di nazionalità non italiana, passati da 23 a 16, con un decremento del 30,4%, mentre rimane stabile il numero degli autori italiani (83 nei primi 11 mesi del 2023 e del 2024)”.
“Il cambio di passo è più che mai necessario: contro la violenza di genere occorre ‘fare quadrato’, mobilitarci tutti, Governo compreso” ha proseguito Colombo. “L’esecutivo negli ultimi mesi ha pensato solo al rafforzamento delle misure penali e nulla ha fatto sulla prevenzione. Quanti gruppi di riflessione e autoconsapevolezza sono stati attivati nelle scuole con l’obiettivo di educare al rispetto per le donne? Il progetto, presentato con enfasi subito dopo gli stupri di Caivano e di Palermo, avrebbe dovuto partire già dallo scorso anno scolastico con il coinvolgimento di uno stuolo di psicologi, pedagogisti, giuristi, esperti vari, e prevedere l’adesione volontaria degli studenti. Quante risorse economiche sono state impegnate per favorire questi percorsi nelle scuole? L’unica cosa di cui si ha traccia è una circolare molto vaga che permetteva la ‘possibilità’ di attivazione”.