Picchi che arrivano a toccare un incredibile +800%, e che i sindacati imputano alle interminabili settimane di pioggia che il territorio provinciale ha registrato durante la primavera. Poi un decremento, malgrado il grande caldo: è l’andamento dei dati delle ore di cassa integrazione denunciate dalle imprese iscritte a Cassa Edile ed EdilCassa in provincia di Bergamo.
“Anche nei cantieri della nostra provincia si percepisce quanto il clima, in questi anni, stia cambiando” riflettono oggi, dati alla mano, i tre segretari generali Luciana Fratus di FILLEA-CGIL, Simone Alloni di FILCA-CISL e Giuseppe Mancin di UILCA-UIL di Bergamo. “Gli eventi atmosferici estremi – collegati al cambiamento climatico – oltre al danno in termini di salute e qualità della vita, hanno un impatto considerevole anche sulle condizioni di lavoro e sulle retribuzioni. Nonostante lo stop del Superbonus, che ha impresso un contraccolpo al comparto a inizio anno, il settore delle costruzioni a Bergamo mostra ancora segnali positivi. Ecco perché non siamo portati a imputare questi picchi di cassa integrazione a ipotetici cali di lavoro, ma siamo convinti che il motivo sia il maltempo”.
I dati
Le cifre qui sotto rappresentano la somma di ore di cassa integrazione effettuate e dichiarate dalle aziende alla Cassa Edile di Bergamo (a cui sono state iscritte da ottobre a maggio 1.105 imprese edili, con 9.619 lavoratori) e a EdilCassa di Bergamo (che negli ultimi otto mesi ha registrato l’iscrizione di 1.688 imprese, con 7.524 addetti).
marzo 2022: 5.858 ore di cassa effettuate
marzo 2023: 4.870
marzo 2024: 47.160 (+868% sull’anno precedente)
aprile 2022: 11.054 ore di cassa effettuate
aprile 2023: 19.520
aprile 2024: 42.634 ore (+118,4%)
maggio 2022: 6.303 ore di cassa effettuate
maggio 2023: 21.854
maggio 2024: 68.968 (+215,6 %)
giugno 2022: 2.760 ore di cassa effettuate
giugno 2023: 7.082
giugno 2024: 8.933 (+26,1%)
L’ammortizzatore
La normativa prevede una cassa integrazione per sospensione o riduzione del lavoro nei cantieri a seguito di eventi meteo quali:
- pioggia > 2mm (ammesse precipitazioni inferiori per lavorazioni esterne o in cantieri cantieri sterrati)
- caldo: temperature >35°C
- vento >50km/h (oscillazioni in relazione alla tipologia delle lavorazioni)
- neve e gelo: neve al suolo >2mm; temp. < 0°C
Le integrazioni salariali in caso di sospensione del cantiere per intemperie portano i lavoratori a ricevere circa l’80% della retribuzione, con un tetto massimo di 1.671 lordi.
“Una questione importante da sottolineare è che mentre per la pioggia pare scontato utilizzare l’ammortizzatore sociale (lo si vede bene dai dati della primavera), per il grande caldo riscontriamo invece più resistenza da parte delle imprese a chiedere l’integrazione salariale e dunque a sospendere il lavoro”, proseguono i sindacalisti.
“Come sta avvenendo con diverse ordinanze in giro per il Paese, auspichiamo che anche sul nostro territorio si possa giungere a un intervento pubblico regionale o provinciale che definisca gli orari in cui non è possibile proseguire l’attività lavorativa a causa del caldo, visti anche gli innumerevoli cantieri stradali in corso, che lasciano esposti al sole i lavoratori. Dal punto di vista sindacale, poi, siamo disponibili a trovare soluzioni condivise con le associazioni datoriali locali, ANCE, CNA, Confartigianato, LIA, per individuare anche eventuali percorsi di flessibilità oraria con cui gestire al meglio la giornata lavorativa”.