Aderiscono anche la CGIL e la FLAI-CGIL provinciali al presidio di sabato 20 luglio a Bergamo in ricordo di Satnam Singh, il bracciante indiano morto a giugno nell’Agro Pontino. L’iniziativa è organizzata dalla comunità indiana e si svolgerà in piazza Vittorio Veneto, sul Sentierone, a partire dalle ore 15.00. Sono previsti interventi di varie associazioni, organizzazioni sindacali e partiti.
“All’invito che abbiamo ricevuto dalla comunità indiana presente sul nostro territorio abbiamo subito assicurato la nostra adesione” hanno commentato Annalisa Colombo, segretaria della CGIL di Bergamo, e Mauro Rossi che guida il sindacato dei lavoratori agricoli provinciali FLAI-CGIL. "Per sconfiggere il caporalato, lo sfruttamento e per garantire sicurezza al lavoro non sono necessarie nuove norme, occorre applicare quelle che esistono e prima di tutto aumentare le ispezioni” proseguono i due sindacalisti. “Si implementino i contenuti della legge 199 del 2016 con le disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura. Nell’articolo 8 di questa legge sono già scritte nero su bianco azioni che il governo deve mettere in campo (nemmeno i precedenti esecutivi l’hanno fatto). La normativa interviene anche sui temi dell'alloggio, del trasporto dei lavoratori e sulla corretta applicazione dei contratti".
Satnam Singh, 31 anni, lavorava come numerosi suoi connazionali nell’Agro Pontino, nel Lazio meridionale, in provincia di Latina. È morto mercoledì 19 giugno all’ospedale San Camillo di Roma per le gravi ferite e, certamente, per la mancanza di un soccorso medico tempestivo. Era arrivato due anni fa in Italia con la compagna. Indebitato per pagare il viaggio, non parlava italiano, non aveva il permesso di soggiorno. Lunedì 17 giugno un macchinario gli ha staccato di netto un braccio.
Il padrone del campo, anziché chiamare i soccorsi, lo ha caricato sul furgone in condizioni gravissime e ha messo l’arto in una cassetta della frutta. Poi ha abbandonato l’uomo per strada nei pressi della sua abitazione e ha lasciato la cassetta con i resti del braccio vicino ad alcuni cassonetti. Hardeep Kaur, segretaria della FLAI-CGIL di Latina, ha raccolto la drammatica denuncia di un iscritto, ricevendo una foto dell’arto abbandonato nella cassetta.
"Altra questione da affrontare è quella dell'irregolarità sul territorio nazionale: il Decreto Flussi è inefficace, anzi, è paradossale, così come è concepito. È un sistema perverso e farraginoso che da molto tempo chiediamo di rivedere con proposte di buon senso come l’istituzione di canali diversificati e flessibili, l’introduzione della figura dello sponsor (come già in passato) o di un permesso per ricerca lavoro, e un meccanismo di emersione su base individuale – sempre accessibile - che non induca a ricorrere a periodiche sanatorie ma che dia la possibilità a chi rimane senza documenti di mettersi in regola a fronte della disponibilità di un contratto di lavoro" ha aggiunto Colombo.