Sempre basso l’effettivo utilizzo (“tiraggio”): 12,39% la straordinaria nei primi mesi dell’anno.
Ordinaria | Straordinaria | Deroga | Totale | Diff. mese precedente | |
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novembre 2023 | 989.107 | 1.062.758 | - | 2.051.865 | 122,8% |
dicembre 2023 | 643.917 | 476.448 | - | 1.120.365 | -45,4% |
gennaio 2024 | 1.035.277 | 907.990 | - | 1.943.267 | 73,4% |
febbraio 2024 | 610.282 | 621.599 | - | 1.231.881 | -36,6% |
marzo 2024 | 914.616 | 117.821 | - | 1.032.437 | -16,2% |
aprile 2024 | 828.847 | 811.668 | - | 1.640.515 | 58,9% |
Mentre a livello nazionale la cassa ordinaria resta stabile (+0,9%) e la straordinaria diminuisce (-14,0% rispetto a marzo), a livello provinciale i dati INPS segnalano un calo del 9,4% per la CIGO (828.847 ore autorizzate rispetto alle 914mila di marzo) e un aumento di ben il 588,9% della CIGS (811.668 ore autorizzate rispetto alle 117mila di marzo).
Le ore complessivamente autorizzate ad aprile sono 1.640.515 (+58,9% rispetto al mese di marzo) mentre per l’intero periodo gennaio-aprile le ore sono 5.848.100 il 127% in più rispetto ai primi quattro mesi del 2023: un indubbio segnale preoccupante, confermato dal fatto che il maggior aumento è dovuto proprio alla cassa straordinaria cioè alla cassa che interviene in caso di crisi. Il motivo prevalente è un diffuso calo di ordini che colpisce prevalentemente alcuni settori del comparto manifatturiero.
All’interno della CIGS ben il 98% delle ore è stato autorizzato per i contratti di solidarietà, una formula che riesce a ridurre parzialmente i disagi per i lavoratori distribuendo il peso del taglio dell’orario di lavoro un po’ su tutti evitando di concentrarlo solo su alcuni.
Il 68% di tutte le ore autorizzate per il settore industriale è stato richiesto per la meccanica (1.062.393 ore), il 9% per il settore abbigliamento (142.830 ore), il 6,8% per la chimica gomma plastica (106.194 ore), il 5,7% per il tessile (89.298 ore). Il settore edile, con 77.461 registra un netto calo (-31% rispetto alle 112.271ore di marzo).
Uno dei motivi che favoriscono la scelta della cassa straordinaria rispetto all’ordinaria è, senza dubbio, il fatto che con le norme del Decreto 148/2015 (Jobs Act) sono state molto irrigidite e ristrette le possibili causali di ricorso alla cassa ordinaria, allentate solo temporaneamente per la specifica causale COVID durante l’infausto periodo.
L’INPS ha reso noto anche la percentuale dell’effettivo utilizzo (“tiraggio”) delle ore autorizzate a gennaio e febbraio: a livello nazionale il 20,35% per la cassa ordinaria e solo il 12,39% per la straordinaria. Non sono pubblicati dati per il livello provinciale: secondo l’osservatorio dei sindacati di categoria, solo nei (pochi) casi di cessazione attività le ore autorizzate vengono effettivamente e completamente utilizzate, negli altri casi la situazione è diversa da azienda a azienda e comunque gestita con molta flessibilità.
Infine, l’INPS ha anche pubblicato i dati relativi alla NASI: in Lombardia i beneficiari hanno oscillato tra i 166.804 di gennaio e i 154.789 di dicembre.
Le punte massime si sono registrate a luglio e agosto, per l’effetto della conclusione del rapporto di lavoro dei precari della scuola, mentre la punta minima sono i 147.596 disoccupati di giugno; la media annuale è di 159.679, un aumento del 6,3% rispetto alla media 2022 che era di 150.209. Aumento conseguente al permanente ricorso a rapporti di lavoro a tempo determinato.