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Firmato l'accordo ARIS per le RSA. In provincia di Bergamo coinvolti circa 500 lavoratori in 5 strutture

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È stato raggiunto il 25 gennaio l’accordo “ponte” tra sindacati e ARIS, l’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari, passaggio fondamentale in vista del rinnovo del Contratto nazionale unico del settore socio-assistenziale con l’altra associazione datoriale AIOP.
In provincia di Bergamo le realtà coinvolte sono cinque: la RSA Sacro Cuore di Bergamo e la RSA di Torre Boldone, entrambe parte dell’Istituto Palazzolo, poi il Centro Don Orione RSA e la Fondazione Angelo Custode di Bergamo e infine la RSD Casa Beato Luigi Guanella, residenza sanitaria per disabili di Verdello. Complessivamente i lavoratori coinvolti sul territorio provinciale sono circa 500.

“Il contratto ARIS è scaduto da oltre 10 anni. In occasione dell’ultimo rinnovo, nel 2012, la CGIL aveva valutato di non sottoscriverlo perché considerato penalizzante per i lavoratori” hanno puntualizzato Ingalill Nordli, Andrea Bettinelli e Diego Lodetti per FP-CGIL di Bergamo. “Ora l’accordo ponte è un risultato importante che non consideriamo un traguardo ma un punto di partenza per arrivare a un vero e proprio rinnovo contrattuale anche con AIOP e a un contratto unico del settore socio-assistenziale (RSA e RSD) che ancora non esiste. Attendiamo dunque l’apertura inderogabile del nuovo tavolo di negoziazione”.

I punti salienti dell’accordo ponte ARIS RSA:
-viene uniformata la retribuzione tra dipendenti assunti prima e dopo il 2012 (in tema di superminimo). Dunque 13 mensilità di 40 euro lordi per chi già godeva del superminimo, e 13 mensilità in rappor¬to alla professione/inquadramento fino ad un massimo di 318,50 euro per chi invece non lo percepiva
-sono previste ulteriori mag¬giorazioni per alcune categorie profes¬sionali
-viene armonizzata la for¬mazione in materia di sicurezza sul lavoro
-viene aggiornata la casistica di ricorso ai tempi determinati

Qui il testo dell’accordo.

“Abbiamo centrato l’obiettivo iniziale di adeguare tutti gli stipendi portandoli a un livello omogeneo, eliminando quel gap salariale tra assunti prima e dopo il 2012” concludono i tre sindacalisti. “La sottoscrizione di questo accordo ponte ci consente, poi, sin da subito di tornare a sederci ai tavoli delle trattative aziendali per rappresentare le istanze locali dei nostri iscritti”.

Visto il raggiungimento dell’accordo, lo sciopero previsto per il 31 gennaio è ovviamente revocato.


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