Dal 28 al 30 novembre i lavoratori di Tenaris-Dalmine spa sono stati chiamati ad esprimere il loro giudizio sull’ipotesi di accordo raggiunta il 9 novembre per il rinnovo dell’integrativo aziendale. Nel referendum, tenuto nei siti di Arcore, Costa Volpino, Piombino e Dalmine, a larga maggioranza è stata approvata quell’intesa, con una percentuale di pareri favorevoli dell’87.2%. Hanno partecipato al voto 1.425 lavoratori.
“È un risultato molto importante che riconosce l’apprezzamento per quanto abbiamo ottenuto, sia sugli aspetti economici che normativi” ha commentato Andrea Agazzi, segretario generale della FIOM-CGIL di Bergamo, cha ha partecipato a tutte le fasi della trattativa. “In particolare a Dalmine, rispetto al referendum sull'accordo precedente, si passa dal 79% a oltre l' 85% dei sì. Il risultato è stato reso possibile dal grande impegno e dalla determinazione della delegazione trattante e dei delegati della FIOM che nel sito di Dalmine, nelle ultime elezioni della RSU, hanno ottenuto la maggioranza assoluta con 15 componenti sui 28 complessivi. Nei prossimi giorni formalizzeremo la sottoscrizione dell'accordo definitivo e nei prossimi mesi , dando applicazione ai contenuti dell'intesa, ci confronteremo sui vari temi tra cui la sicurezza e i contratti a tempo determinato”.
Avviato nel settembre del 2022, il tavolo di confronto sull’integrativo si era finalmente chiuso, dopo 20 ore consecutive, all’alba del 9 novembre con la firma di un’ipotesi di accordo. Il contratto precedente era scaduto alla fine del 2020. Il biennio 2021 e 2022 era stato successivamente coperto da un accordo ponte. L’ipotesi di intesa, siglata da FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL di Bergamo, sarà in vigore per il triennio 2023-2025.
“Siamo soddisfatti del testo raggiunto, sia per gli aspetti economici che per quelli normativi” aveva commentato il 9 novembre Agazzi. “Per contrattarne e definirne i contenuti sono stati necessari circa venti incontri. Si è svolto anche uno sciopero di 8 ore lo scorso 18 settembre, per spingere nella fase finale del confronto. Innanzitutto segnaliamo un considerevole incremento del premio fisso, che era pressoché fermo da oltre trent’anni” aveva spiegato. “Su questo aspetto, la soddisfazione deriva anche dal fatto che l’intesa assicura maggiori tutele economiche ai neoassunti, fino a quest’anno invece esclusi da una parte del premio. L’intesa aumenta, poi, le parti garantite degli altri indicatori del sistema premiante. Altro aspetto rimasto inalterato per troppi anni era quello delle maggiorazioni per il turno notturno: siamo riusciti a incrementarle. Al capitolo dei premi variabili, a fronte di un’iniziale volontà aziendale di revisione a nostro giudizio peggiorativa, siamo giunti invece a definire un generale mantenimento del sistema, aumentandone i valori. In tema di turnazioni, poi, l’accordo prevede un’importante estensione e l’incremento della riduzione oraria”.
“E, ancora, vengono aumentate le indennità legate a particolari mansioni e ruoli definiti nella contrattazione, poi è prevista un’Una Tantum di 500 euro complessivi (di cui 250 in welfare). Viene concordata la possibilità di operai con mansioni specifiche di raggiungere il livello B2 (ex sesto livello) e sono incrementati anche i due premi legati alla professionalità, oltre che il PRA, premio redditività aziendale. Rispetto al Fondo previdenziale Cometa, l’accordo definisce un incremento del contributo aziendale dello 0,4% rispetto al Contratto collettivo nazionale di lavoro” concludeva Agazzi.