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Nuova IGB di Verdellino, due giorni di sciopero. Ritardi nell'erogazione dei salari, difficoltà con ferie e permessi, sanzioni disciplinari frequenti

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Secondo giorno consecutivo di sciopero, venerdì 27 ottobre, alla Nuova IGB di Verdellino, azienda metalmeccanica specializzata nella cromatura di materie plastiche, dove al lavoro ci sono 70 dipendenti. Alle due ore di mobilitazione proclamate per il giorno precedente dai metalmeccanici in tutta la provincia di Bergamo sui temi della sicurezza, alla IGB se ne erano aggiunte altre sei (l’adesione ha superato l’80% degli operai). Venerdì braccia incrociate per altre otto ore, con il blocco della flessibilità e degli straordinari.

“La protesta ha molteplici ragioni e nasce dall’indisponibilità dell’azienda ad incontrare i delegati della RSU e le organizzazioni sindacali per affrontare le numerose richieste di miglioramento delle condizioni di lavoro” ha spiegato Vittorio Tornaghi della FIOM-CGIL di Bergamo. “Riscontriamo continui ritardi nell’erogazione dei salari e del welfare, una costante difficoltà ad ottenere ferie e permessi, il rifiuto dell’azienda di trovare un locale adatto per svolgere le assemblee, costringendo i lavoratori a riunirsi nel cortile esterno, e il frequente utilizzo di sanzioni disciplinari pretestuose che mirano a intimorire le lavoratrici ed i lavoratori, anche per scoraggiare l’attività sindacale. L’azienda non vuole riconoscere la legittima rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori e si sottrae così al confronto, evitando di dare informazioni sull’andamento economico aziendale, ma anche ignorando questioni come l’igiene, la sicurezza, la stesura di un calendario delle ferie” prosegue Tornaghi. “Continueremo la nostra azione di protesta fino a quando non verremo ascoltati”.

“Come organizzazioni sindacali abbiamo più volte cercato di sollecitare l’attenzione dell’azienda per l’avvio di rapporti sindacali che diano dignità a lavoratrici e lavoratori. Abbiamo sempre trovato una chiusura totale” ha aggiunto Albina Pieci della UILM-UIL provinciale. “È da mesi che chiediamo un incontro, ma ci troviamo di fronte a continui rinvii, e al tentativo di intimidire i lavoratori con contestazioni frequenti senza reali motivazioni. In modo unitario, pretendiamo che vengano riconosciuti il dovuto rispetto e la dignità alle persone”.

Foto: Il presidio tenutosi il 27 ottobre ai cancelli dell’azienda.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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