Alla conclusione dei lavori del congresso di Proteo Fare Sapere di Bergamo, nella serata di giovedì 12 ottobre Ciro Indellicati è stato confermato presidente dell’associazione provinciale. Nuova vice presidente è stata eletta Francesca Perrone.
L’associazione, collegata alla CGIL, promuove lo sviluppo professionale di tutto il personale della scuola e organizza ricerche, corsi, seminari, convegni, master, formazione a distanza e corsi di preparazione ai concorsi per il personale docente e dirigente, per quello ATA, per il personale dell’università e degli enti di ricerca e per il vasto mondo della conoscenza. Proteo Fare Sapere è riconosciuta dal Ministero quale soggetto qualificato per la formazione e svolge la funzione di ente certificatore.
I lavori congressuali si sono svolti nella sede della CGIL (sala Lama) di via Garibaldi 3 a Bergamo.
Nel corso del pomeriggio sono intervenuti, oltra a Indellicati in qualità di presidente uscente, anche Fabio Cubito, segretario generale di FLC-CGIL di Bergamo, e Antonio Bettoni, presidente regionale di Proteo. È stata poi la volta della docente Francesca Perrone con un contributo dal titolo “Tra umiliazione e merito… Mal di scuola. Proposta di ricerca”, e di Maria Laura Cornelli, con “Percorsi di storia guardando al presente”.
“In Lombardia siamo la provincia con più iscritti dopo quella di Milano” ha spiegato Ciro Indellicati. “Nell’ultimo periodo le iniziative che abbiamo organizzato in collaborazione con diverse associazioni hanno visto la partecipazione attiva di numerosi insegnanti e studenti delle scuole superiori. Si va dai progetti del nostro Gruppo per la didattica della storia contemporanea ai seminari sulle celebrazioni dei 100 anni di Mario Lodi e Lorenzo Milani, agli incontri su Storia e Cittadinanza, tra cui quello con Antonio Brusa, o sulla valutazione (con Cristiano Corsini). Incontri spesso molto partecipati, con ben oltre 100 partecipanti ciascuno. È importante, e credo ormai urgente, fare rete e allargare il confronto con il maggior numero di docenti possibile perché, nella difficile fase che la scuola (e non solo) sta vivendo, noi non bastiamo a noi stessi”.