Anche a Bergamo, come nel resto del Paese, quello di maggio sarà un mese di mobilitazione. Dopo la piazza di lunedì scorso, i delegati e le delegate di CGIL, CISL e UIL provinciali si riuniranno venerdì 5 nell’Attivo unitario all’auditorium della Casa del Giovane di via Gavazzeni (dalle 14.30 alle 18.00). La relazione introduttiva sarà affidata ad Alessandro Pagano, segretario generale di CGIL Lombardia, interverrà poi Vincenzo Cesare, segretario UIL Lombardia, per poi lasciare la parola ai delegati. Per le conclusioni è previsto l’intervento di Ignazio Ganga, segretario nazionale CISL.
L’iniziativa è organizzata in vista della manifestazione unitaria di sabato 13 maggio all’Arco della Pace di Milano (ore 10.30) a cui parteciperanno i tre segretari nazionali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Sarà l’occasione per ribadire le richieste avanzate da CGIL, CISL e UIL “nei confronti del governo e del sistema delle imprese per ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali". Altre due manifestazioni si svolgeranno a Bologna e Napoli.
Molti i temi su cui i sindacati chiedono un radicale cambio di passo. A cominciare dalla tutela dei redditi dall’inflazione e dall'aumento del valore reale delle pensioni e dei salari. C'è poi il rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati. Altra richiesta: la riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e pensioni, tassazione di extraprofitti e rendite finanziarie.
E ancora, il potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e del sistema di istruzione e formazione. Poi maggiore sicurezza sul lavoro e contrasto alle malattie professionali.
Si rivendicano anche una equa riforma del sistema previdenziale e un maggiore sostegno alla non autosufficienza. Sempre di più un mercato del lavoro inclusivo per dire no alla precarietà, garantito da investimenti e da un sistema di formazione permanente, da politiche attive, e da ammortizzatori sociali funzionali alla transizione. Inoltre, vanno messe in campo politiche industriali e d'investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo e puntando alla piena occupazione.