Non un semplice incontro, ma una “mobilitazione” organizzata per sostenere il Servizio Sanitario Nazionale in una regione dove la sanità versa in condizioni difficili: è l’iniziativa di confronto pubblico proposta mercoledì 8 febbraio dalla FP-CGIL provinciale a Treviglio nello Spazio Hub di Piazza Garibaldi (ore 20.30).
Interverranno medici ospedalieri e di base, personale sanitario, delegati sindacali e cittadini. Sono invitati anche i candidati alle elezioni regionali Gabriele Riva del Partito Democratico e Alfredo Di Sirio di Alleanza Verdi Sinistra.
“Ci confronteremo su temi di primaria importanza, a partire dalla mancanza di medici di base, fenomeno che nel territorio di Treviglio sta lasciando circa 6.000 persone senza un’assistenza sanitaria di base” ha spiegato Roberto Rossi, segretario generale della FP-CGIL di Bergamo. “Ma affronteremo anche il problema del pronto soccorso dell’ospedale locale che è in sofferenza, dell’emorragia di medici e dei concorsi che fanno fatica a reclutare personale da assumere. Parleremo delle liste d’attesa ancora troppo lunghe, nonostante le risorse messe a disposizione dal governo. E osserveremo da vicino i nodi critici delle nuove Case di comunità, strutture partite con fatica e che oggi vedono la presenza di infermieri di famiglia senza però i medici che occorrerebbero. Perché la sanità lombarda è ricca di eccellenze, ma è organizzata male e sconta scelte sbagliate di una compagine dal medesimo colore politico da 28 anni. Non si può che considerare responsabile in pieno il centrodestra per lo stato attuale del comparto”.
La mobilitazione fa parte di un’iniziativa organizzata a livello nazionale dalla Funzione Pubblica CGIL nell’ambito della campagna dedicata alla sanità “Se non la curi non ti cura”.
“Partiamo da Treviglio ma la volontà è di coinvolgere nelle prossime settimane anche diverse altre aree della provincia” conclude Rossi. “La tutela del Servizio Sanitario Nazionale non può essere materia del solo personale del comparto, perché stiamo parlando di un bene comune. Siamo tutti chiamati a vigilare per salvaguardarlo”.