Hanno stipendi arretrati ancora da incassare, contributi e assegni famigliari non pagati e ora sono a casa senza copertura della Cassa e senza salario: è sempre più complicata la vertenza dei cinquanta lavoratori delle acciaierie ACP Industries di Cividate al Piano, dove il 7 ottobre era programmato un incontro dei sindacati con la direzione aziendale, che, però, non si è presentata.
“Il confronto dunque non c’è stato, quando invece sarebbe stato urgente tenerlo, visto che dopo gli ultimi mesi di ricorso agli ammortizzatori sociali, dal 1° ottobre l’INPS ha bocciato ogni possibilità di usufruire di nuovi periodi di Cassa ordinaria o di Cassa energivora” ha spiegato Luca Vitali della FIOM-CGIL di Bergamo.
Di fronte ai cancelli dell’acciaieria vuota, i lavoratori si sono riuniti in presidio (foto).
“Lo stato di agitazione è cominciato a marzo” prosegue Vitali. “In questi mesi si è lavorato a singhiozzo, poi si è avuta la copertura della Cassa che da questa settimana, però, manca. L’azienda non ha richiamato nessuno al lavoro, la produzione è ancora ferma. Dunque i lavoratori sono rimasti a casa senza stipendio. Non capiamo le intenzioni della direzione né cosa stia succedendo dal punto di vista industriale, non ci fidiamo più. Dopo il mancato incontro siamo riusciti a contattare i vertici aziendali per telefono. L’amministratore delegato ci ha riferito di un nuovo piano industriale, che potrebbe prevedere l’acquisizione dell’acciaieria da parte di un gruppo spagnolo. Ma restiamo scettici, non sarebbe la prima volta che quanto ci viene comunicato poi non corrisponda a verità. Naturalmente ci auguriamo che esista un reale interesse di acquisto. Per lunedì abbiamo previsto nuovi contatti per definire i termini di un incontro nei giorni successivi. I lavoratori sono esausti, così come le loro famiglie. È ora che si dimostri loro un po’ rispetto e che si faccia imprenditoria in maniera seria”.