Federconsumatori denuncia il comportamento a dir poco disinvolto praticato dal Servizio Abbonamenti Televisivi (S.A.T.) per sollecitare il pagamento del canone RAI.
In pratica si adotta il metodo della "pesca a strascico", intimando ai Cittadini non abbonati di versare la quota prevista a carico dei possessori di apparecchi atti a ricevere i programmi radio televisivi. Senza preoccuparsi di verificare se effettivamente nelle case delle Persone "avvisate" sono presenti o non lo sono gli apparecchi che giustificherebbero la richiesta di corresponsione del canone previsto.
L'anomalia consiste in questo: per non essere costretti a pagare un servizio di cui non si usufruisce, nella speranza (a volte vana) di far smettere lo stillicidio di richieste di pagamento, i presunti Utenti devono rispondere al sollecito comunicando di non possedere le apparecchiature idonee a ricevere i programmi della RAI.
Chi non risponde nei modi previsti da S.A.T. rischia di ricevere, a distanza di anni dal primo invito a pagare ricevuto e ignorato, una "comunicazione" da parte di Equitalia.
E qui l'abuso della pazienza dei contribuenti continua. Se molte volte anche la "forma" è "sostanza", un esempio eclatante di "intimidazione continua" consiste nell'emissione del sollecito al pagamento emesso per conto dell'Agenzia delle Entrate a luglio 2013 per la riscossione dei canoni (RAI) arretrati di 4 annualità.
La lettera di Equitalia, avente per oggetto "debiti iscritti a ruolo di ammontare fino a 1.000,00 euro – comunicazione preliminare all'avvio delle procedure esecutive e cautelari. Sollecito di pagamento", si apre così:
"Gent.mo Sig...
L'articolo 1, comma 544, della egge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità per il 2013) prevede, per i debiti fino a euro1.000,00, che le azioni cautelari (es. fermo amministrativo dell'autovettura) ed esecutive (es. pignoramento) non possano essere attivate prima che siano trascorsi centoventi giorni dall'invio, mediante posta ordinaria, di una comunicazione contenente il dettaglio delle somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo".
E conclude:
"Le ricordiamo infine che, trascorsi centoventi giorni dall'invio della presente comunicazione senza sia stato effettuato il pagamento, procederemo al recupero del credito ai sensi di legge".
Nel mentre si auspica un comportamento sia di S.A.T. sia di Equitalia, rispettoso dei diritti dei Cittadini/Consumatori, qualora si ricevano richieste di pagamento per un servizio di cui non si fruisce, per evitare fastidiose complicazioni, Federconsumatori suggerisce di non ignorare la richiesta ingiustificata ma rispondere al mittente spiegando la situazione reale.
Canoni Rai non dovuti: cittadini oppressi da Sat ed Equitalia
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