Federconsumatori segnala che nella irrisolta questione che spesso vede i ciclisti con atteggiamenti irrispettosi del Codice e nei confronti degli altri utenti della strada, a volte la segnaletica può confondere le idee e fare apparire come diritti di precedenza quelli che non lo sono. Il riferimento è a come sono fatte e segnalate alcune piste ciclabili.
Per fare un esempio prendiamo quella che percorre la via Coghetti dall'incrocio con via Corpo Italiano di Liberazione nel tratto dal crocevia con via Goldoni/Toti incrociando successivamente le vie Galliari e Zendrini per poi attraversare via Palma il Vecchio.
Il percorso in questione, tra via Goldoni e via Palma il Vecchio è costituito da un largo marciapiede per i pedoni e da una pista ciclabile a doppio senso di marcia. Ad ogni incrocio la segnaletica verticale indica l'interruzione della pista ciclabile (con un cartello che comprende biciclette e pedoni?!) mentre la parte pedonale continua su delle zebre che danno diritto alla precedenza per i pedoni.
Qui sorgono i veri problemi con relativi pericoli.
Quasi tutti i ciclisti (per non dire tutti) vedendo disegnato per terra il continuo della pista che stanno percorrendo, ignorando la segnaletica verticale, proseguono imperterriti: alcuni nella convinzione di avere diritto alla precedenza, come i pedoni che proseguono attraversando sulle zebre.
Questo è causa di rischio d'incidente e, nel migliore dei casi, di discussioni con gli automobilisti che si vedono attraversare la strada impropriamente e improvvisamente
Incroci pericolosi e senaletica fuorviante
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