Federconsumatori segnala un fatto: nessuno degli Amministratori del Comune di Bergamo dice una sola parola nel merito di quanto anche quest'anno i Cittadini sono tenuti a pagare per le tasse sulla casa (TASI e IMU).
Gli unici argomenti a tenere banco sembrano essere l'invio (o il mancato invio) a domicilio dei bollettini precompilati e delle immancabili "code" negli uffici comunali preposti. Giusti temi da esaminare, ma non certo quelli che fanno la differenza tra un trattamento equo ed uno iniquo. Della scelta economica fatta l'anno scorso dai precedenti Amministratori e confermata dagli attuali nessuno parla. Decisione che comportò una "rivoluzione" in ambito di tassazione sulla casa.
Federconsumatori in quell'occasione fece sentire la propria opinione di forte critica all'introduzione delle nuove tasse che colpivano i piccoli proprietari e premiavano i grandi con un comunicato che evidenziava la palese ingiustizia di trattamento.
"...Ad esempio portammo due casi significativi: A) Proprietario di bene dal valore calcolato con base imponibile di 50.000 €; B) Proprietario di bene dal valore (base imponibile) di 300.000 €.
A), che nel 2012 era esente, ora dovrà pagare 100 euro; B) che prima pagava 1.000 €, ora ne dovrà pagare 900".
Alle rimostranze di Federconsumatori e di tantissimi contribuenti gli attuali Amministratori promisero che l'anno successivo (2015) la delibera che portò a questa iniqua situazione sarebbe stata corretta. Si trattava soltanto di aspettare e non dimenticare le promesse".
Risultato: dall'anno scorso il sistema di calcolo della TASI e dell'IMU è rimasto invariato; comunicazioni sull'utilizzo della quota riservata ai cosiddetti "servizi indivisibili" e relativa quantificazione non se ne hanno; le tasse non si possono ancora pagare direttamente presso lo sportello che fornisce i modelli per il versamento.
Tasse sulla casa. È questa giustizia sociale? Tasi e Imu: a Bergamo operazione distrazione di massa
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