Federconsumatori Bergamo sollecita Comune di Bergamo e Amministrazione provinciale a farsi carico del problema riguardante le TARIFFE LIBERE applicate dai manutentori per le operazioni di CONTROLLO OBBLIGATORIO sulle emissioni degli impianti termici.
E qui sta la contraddizione: noi (utenti) siamo obbligati, per motivi condivisibili, a farci carico di spese personali nell’interesse superiore della collettività e, allo stesso tempo, siamo lasciati in balìa di operatori i quali praticano le tariffe che vogliono.
Situazione analoga si manifestava quando furono autorizzate le officine private a fare i collaudi dei veicoli in alternativa alla Motorizzazione Civile. In quel caso la questione è stata risolta con l’imposizione della tariffa unica obbligatoria, comprensiva di riconoscimento del lavoro eseguito e delle tasse da versare.
Nel campo dei controlli termici vige invece la giungla. A partire dalla compilazione del libretto d’impianto, proseguendo con i costi di “targatura”, quelli di comunicazione alla Regione e non ultimi quelli per la prestazione di “collaudo”.
Il tema riguarda migliaia di famiglie obbligate a sostenere con cadenza biennale i costi necessari per documentare che il proprio impianto termico rispetta le normative regionali.
Federconsumatori chiede al Sindaco di Bergamo e al Presidente della Provincia, in quanto primi interessati a far si che gli impianti termici siano efficienti e non inquinino oltre i limiti previsti dalla legge regionale, nonché responsabili delle verifiche che a campione vengono fatte per appurare il rispetto delle normative, di garantire ai propri Amministrati la garanzia che per fare quanto imposto possano contare su un costo predefinito, equo e uguale su tutto il territorio.
Per raggiungere questo obiettivo, prima che si avvicini la prossima stagione termica, chi ne ha l’autorità dovrebbe interloquire con i Rappresentanti dei Manutentori Abilitati, coinvolgendo anche le Associazioni di Tutela dei Consumatori per incentivare i Cittadini a far controllare gli impianti.
In caso contrario si corre il rischio che le persone rispettose delle regole siano prima salassate da manutentori eccessivamente disinvolti e, poi, essere sorteggiate per ulteriori controlli in quanto unici “registrati” in Regione.