La comunicazione di Banca Intesa della costituzione di un plafond da 100 milioni per il risarcimento degli azionisti truffati è una decisione che valutiamo positivamente, che rappresenta un primo risultato in direzione della corretta istituzione del fondo.
Ciò è stato possibile grazie alle forti pressioni ed iniziative assunte ad ogni livello da Federconsumatori, che in tutti questi mesi, nei ripetuti incontri con il Sottosegretario Baretta, ha proposto l’istituzione di questo fondo e di una Commissione che valuti le reali condizioni degli azionisti.
“Si tratta di un risultato storico: è la prima volta che un istituto bancario viene incontro agli azionisti, aprendo la strada ai risarcimenti per i raggiri subiti. L’instancabile attività svolta dalla Federconsumatori sui territori ed a livello nazionale sta dando ora i primi, importanti, risultati.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.
La consistenza del fondo ed i criteri di ammissibilità per l’accesso sono ancora eccessivamente limitati e restrittivi: i 100 milioni messi a disposizione saranno destinato ai casi economicamente più disagiati, a circa 30mila famiglie con redditi inferiori ai 30mila euro e un patrimonio (esclusi gli investimenti in azione delle due banche) di 15mila euro, stando alle indicazioni di Banca Intesa. È ancora troppo poco per dare risposta agli azionisti truffati.
Tra l’altro siamo convinti che il fondo vada incrementato dal momento che Intesa ha acquisito quanto era rimasto alle banche venete dai due fondi per le OPT (Offerte pubbliche di transazione) e dai Fondi Welfare per complessivi 260 milioni di euro circa.
Per tutte queste ragioni Federconsumatori continuerà la propria mobilitazione, in modo da raggiungere, così come d’accordo con il Sottosegretario Baretta, entro il 30 novembre la definizione della consistenza del fondo, e quindi l’implementazione dello stesso, l’ampliamento dei criteri di accesso e la costituzione della Commissione di valutazione.
Auspichiamo pertanto che nelle prossime settimane possa avvenire un ulteriore incontro con il Sottosegretario, per fare il punto sull’evoluzione della situazione e per delineare parametri equi, in grado di dare risposte soddisfacenti agli azionisti truffati.
Intanto Federconsumatori si costituirà parte civile nel processo contro gli amministratori di Veneto Banca e, qualora avvenisse il rinvio a giudizio, anche contro gli amministratori di Banca Popolare di Vicenza.
Gli sportelli di Federconsumatori sono a disposizione di tutti gli azionisti per fornire assistenza ai risparmiatori che possono accedere al fondo, nonché di tutti coloro che vorranno costituirsi parte civile nel processo contro i vertici della banca che hanno portato a questa grave situazione.
Banche Venete| La costituzione del fondo per il ristoro degli azionisti è un primo importante risultato, seppure ancora insufficienti gli importi e troppo restrittivi i criteri di ammissione.
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