Federconsumatori Bergamo segnala che, da tempo, chi viene curato all’Ospedale Papa Giovanni XXIII al momento delle dimissioni riceve il promemoria di quanto le cure erogategli sono costate. Noi evidenziamo un caso riguardante la Cardiochirurgia.
In premessa va detto che non è in discussione il “costo” che viene evidenziato perché abbiamo potuto verificare la qualità della cardiochirurgia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. E apprezzare un’assistenza altamente professionale da parte di tutti gli addetti che, nonostante i carichi di lavoro a nostro parere eccessivi, non hanno mai fatto mancare un sorriso e parole rassicuranti ai degenti.
Vorremmo innanzitutto esprimere pubblicamente ai cardiochirurghi, agli anestesisti ai medici e alle/agli infermiere/infermieri del reparto, ai responsabili dell’organizzazione dei servizi collegati (da chi gestisce i pasti a coloro che fanno le pulizie) i più sentiti apprezzamenti per come svolgono il proprio impegno.
Nel caso verificato la lettera di accompagnamento alle dimissioni specificava:
Egregio signore….
Il valore esposto, espresso in euro, rappresenta il rimborso corrisposto mediamente agli ospedali della Lombardia per il costo sostenuto per tipologie di attività e di prestazioni simili a quelle da Lei usufruite nel corso del Suo ricovero.
Diagnosi / procedura principale del ricovero: …………………………………………….
Costo (in euro): 24.457 (Ventiquattromilaquattrocentocinquantasette euro).
La cifra in questione fa riflettere, specie se anziché essere pagata dal Servizio Sanitario fosse a nostro carico.
Questo conto porta a porre una domanda a chi propone di portare la tassazione sui redditi al 15% uguale per tutti: Voi credete onestamente che se fosse applicata tale aliquota unica sarebbe possibile garantire ai cittadini le necessarie cure mediche salvavita a totale carico del Servizio Sanitario Pubblico?