Federconsumatori Bergamo raccoglie le segnalazioni di comportamenti che negano la speranza per cui i rischi corsi a causa della pandemia, e non ancora superati, abbiano contribuito a rendere le persone maggiormente solidali tra di loro.
Non riusciamo a capire come si siano potuti chiedere in piena emergenza di morti a migliaia sino a più di 8.000 euro per portare dall’ospedale al cimitero le salme di due coniugi deceduti a poca distanza l’uno dall’altra.
Ci chiediamo di chi sia la responsabilità dell’aumento a dismisura, nel volgere di un paio di mesi, dei prezzi della frutta e della verdura. È responsabilità dei produttori? Dei grossisti? Dei distributori? Dei fruttivendoli? È troppo avere l’interesse a capire chi ci marcia per evitare di pensare male di chi non c’entra con le speculazioni?
Come si giustifica che in calce a una ricevuta emessa da un parrucchiere per Signora si debbano trovare e pagare 3 euro per CONTRIBUTO COVID?
Per finire c’è anche chi, approfittando del fatto che è ancora difficile trovare l’alcool denaturato in negozio, ha la bella pensata di avvisare che l’alcool c’è. Costa c.a. 6 euro al flacone… però lo si vende soltanto a chi fa acquisti non inferiori ai 20 euro.
Intanto restiamo in attesa di conoscere, se ci saranno, indicazioni precise perché siano restituiti i soldi a chi ha anticipato i costi per servizi non erogati.
Di una cosa siamo consapevoli: anche di fronte ad una tragedia come quella che ci ha investiti, quando si tratta di pagare il conto… chi appena può lo scarica sull’ultimo anello della catena.
Magari sono le stesse persone che chiedono aiuti al Governo per fare ripartire le loro attività.
Federconsumatori invita i cittadini a segnalare alle autorità le situazioni che, a loro parere, richiederebbero almeno una forma di trasparenza nell’informazione.
Coronavirus… c’è sempre chi si arrangia a spese altrui
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