Federconsumatori chiede se, al di là delle buone intenzioni, abbia senso (per come si presenta) la realizzazione di alcuni tratti di strade dedicati “promiscuamente” alla circolazione di biciclette e automobili. E se questi interventi si possono conteggiare come fossero piste ciclabili.
Nella maggior parte delle piste recentemente disegnate si tratta di percorsi che fatalmente finiscono senza sbocco nell’inevitabile confluenza con il traffico veicolare.
Ci sono però anche situazioni peggiori che creano problemi ai ciclisti e agli automobilisti.
Avere dubbi sull’interpretazione di un segnale stradale mentre si sta guidando non è sinonimo di sicurezza per sé e per gli altri utenti della strada (precedentemente inviate foto della segnaletica orizzontale presente in via San Giorgio in prossimità del sottopasso ferroviario).
Senza dimenticare che sui medesimi percorsi “dedicati” la presenza di tombini e caditoie concorre a rendere poco sicuro il transito delle bici.
Già, per chi è in bici, sorpassare file di automobili in sosta è problematico in quanto non si tratta “soltanto” di schivare eventuali portiere che si aprono, ma si rischia anche di sbattere contro auto che stanno rimettendosi in carreggiata dopo avere parcheggiato.
Se a questo aggiungiamo la confusione sulla segnaletica non crediamo si stia facendo un buon servizio a ciclisti e automobilisti.
Forse bisognerebbe prendere atto che alcune strade aperte al traffico automobilistico non possono contemporaneamente garantire lo spazio di sicurezza per i ciclisti.
Occorre quindi fare delle scelte sapendo che non si possono accontentare tutti. Altrimenti si creano mostriciattoli che a lungo andare scontentano sia i ciclisti sia gli automobilisti.
Notizia positiva: dopo molteplici incidenti la temporizzazione dei semafori posti tra le vie Autostrada, Simoncini, San Giorgio è stata recentemente modificata. Ora si attraversa con maggiore sicurezza.