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Coronavirus e attenzioni per le persone fragili. Il Virus non è scomparso ma alcune imposizioni sarebbe il caso di rivederle

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Senza arrivare al limite raggiunto quando chi ha affidato il proprio caro alla struttura ospedaliera non l’ha più rivisto… la mancata possibilità di “fare visita agli ammalati” genera ansia e sconforto in chi è ricoverato e chi non può recarsi a trovarlo/salutarlo/confortarlo.
La premessa è che vorremmo trovare un giusto equilibrio tra diritto alla salute e prevenzione di nuove ondate da Covid-19 e il diritto dei malati di trovarsi qualcuno vicino che li assista che non sia il personale medico o infermieristico ma una persona di famiglia.
Oggi a Federconsumatori Bergamo è arrivata l’ennesima segnalazione che riportiamo. Ci scrive S… da un Comune in provincia di Bergamo:
La nonna di anni 100 è ricoverata presso una struttura locale a seguito di un’operazione chirurgica per rottura al femore. Tutta la famiglia è disperata: non riescono a vederla da più di una settimana. La nonna, contattata telefonicamente sostiene che non riesce a rimanere in ospedale da sola, che nonostante le cure ricevute, non trova umano non avere nessuna delle figlie, delle nipoti vicine a lei; sostiene di aver passato la guerra e di non essersi sentita mai così sola e priva delle forze necessarie: si sta lentamente debilitando e le notizie che arrivano alla famiglia sul suo stato di salute sono frammentarie.
Secondo il personale medico contattato non c’era motivo di preoccuparsi: la nonna stava bene e il decorso post operatorio tranquillo, sino a che ieri la famiglia è stata informata che la signora ha avuto un attacco ischemico.
Quella sopra riportata è soltanto una delle molteplici tristi situazioni in cui si trovano attualmente ricoverati e famigliari. È proprio necessario questo divieto assoluto? Possibile che nessuno, nemmeno un familiare stretto possa vedere il degente?
La prova della temperatura all’ingresso del reparto, l’indossare la mascherina chirurgica, disinfettarsi le mani e non entrare in più di uno alla volta nella camera dove sta l’ammalato non sono precauzioni sufficienti per potere portare conforto alla persona cara?
Sempre riconoscenti al personale medico e infermieristico per quanto si stanno prodigando a tutela degli ammalati, riteniamo ancora più importante potersi guardare negli occhi e potere parlare con nostri cari che si trovano in condizioni di “fragilità”.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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