In Federconsumatori apprendiamo la proposta lanciata dal Direttore del Dipartimento di Emergenza dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII contro il diffondersi della pandemia da Coronavirus e non la condividiamo.
Strano modo di tutelare gli ultrasessantacinquenni… Per “proteggerli” si vogliono mettere agli arresti domiciliari come se fossero loro i responsabili del diffondersi della pandemia.
Noi, dal sistema sanitario, ci aspetteremmo altro a tutela della salute. Vorremmo potere contare su un sistema che garantisse le indagini atte a prevenire le malattie curabili e le cure idonee per chi si ammala. Non 100 dosi di vaccino antiinfluenzale per medico; prenotabili quest’anno in presenza di Coronavirus nel periodo dal 19 ottobre al 4 novembre. Medico che in città può avere tra i 1.500 e i 1.700 pazienti in carico.
Le misure restrittive andrebbero applicate a chi non rispetta le regole. Non a chi eventualmente subisce i danni provocati dal destino, da carenti cure delle malattie dovute all’incedere dell’età o da comportamenti irresponsabili compiuti da altri.
Dispiace leggere, come fosse una colpa, che durante il periodo drammatico di marzo 2020 gli ultra sessantacinquenni “sono quelli che sono rimasti maggiormente nelle terapie intensive, occupando il 70/80% delle risorse”.
Si vuole insinuare forse che sarebbe stato meglio se si fossero “spenti” a casa loro senza dare troppo disturbo e peso economico?
Non è accettabile che nel breve tempo di sei mesi gli anziani/vecchi da preziose risorse per la famiglia siano diventati un peso.
E non è accettabile che i responsabili della nostra salute si trasformino da “eroi” in “contabili”.
ISOLAMENTO? NO GRAZIE!
Notizie dall'ospedale Papa Giovanni XXIII: isolare gli ultrasessantacinquenni
Tempo di lettura: 1 - 2 minuti