Federconsumatori Bergamo denuncia la grave “dimenticanza” esistente tra le misure straordinarie adottate dal Governo nel Decreto Legge n° 130 del 27 settembre 2021, tese ad attenuare i rincari per gli utenti finali dei prezzi di gas ed energia elettrica attraverso la riduzione dell’IVA dal 20% al 5%, che ha escluso da questo beneficio gli utenti del teleriscaldamento.

L’esclusione dal beneficio colpisce quelle famiglie che hanno fatto la scelta di utilizzare un vettore energetico tra i meno inquinanti e che si avvale prevalentemente di calore di scarto che altrimenti andrebbe disperso.
Questa forma di riscaldamento e di raffrescamento durante le stagioni estive, dovrebbe essere incentivata per l’oggettivo contributo che essa fornisce a contenere sia l’inquinamento da polveri sottili che il consumo di energia elettrica, attraverso l’uso dei condizionatori nei mesi estivi.
Nella sola Bergamo sono diverse migliaia le “utenze” allacciate al Teleriscaldamento e sono destinate ad aumentare a seguito del progetto di forniture di calore prodotto da REA Dalmine.
Oltre agli edifici pubblici l’IVA al 20% sul Teleriscaldamento colpisce senza distinzione di disponibilità economiche un numero importante di utenti e famiglie, molte delle quali residenti in alloggi di edilizia popolare, che con la loro scelta stanno contribuendo alla battaglia contro l’inquinamento e per il contenimento dei consumi elettrici.
In questa situazione di evidente disparità di tassazione sarebbe auspicabile un pronunciamento di tutte le realtà istituzionali nei confronti del Governo Nazionale perché corregga il Decreto Legge n° 130 del 27 settembre 2021 facendo rientrare anche questi utenti tra le categorie che beneficeranno della riduzione dell’IVA dal 20% al 5% come gli utenti finali di energia elettrica e gas.