Aveva ragione Federconsumatori e con essa le migliaia di risparmiatori coinvolti dall’allora Credito Bergamasco spa, oggi Banco BPM spa, nella vendita/acquisto dei diamanti cosiddetti “da investimento”… che di investimento proprio non avevano nulla.

La vicenda inizia nel 2016 quando la trasmissione Rai “Report” evidenziava che i diamanti compravenduti da IDB spa, tramite il canale bancario, venivano venduti ad un prezzo maggiore rispetto all’effettivo valore.
Il Consiglio di Stato era stato chiamato a decidere proprio da Banco BPM spa perché riformasse la sentenza del TAR per il Lazio (che confermava a sua volta la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del 30 ottobre 2017) perché, secondo la tesi della banca, il ruolo della stessa era di mero segnalatore. Così rispondeva a tutti i correntisti che, trovatisi nella condizione di aver acquistato un diamante per il loro tramite, avevano poi provveduto con la nostra Associazione ad inviare il reclamo con il quale si contestava la condotta.
Ora il Consiglio di Stato ha sottolineato proprio come la banca avesse un ruolo attivo nella dinamica contrattuale tanto da aver addirittura deputato un “referente investimenti” nel proprio organico per proporre “l’investimento” in diamanti ed “assistere” il correntista nell’acquisto e, proprio in forza dell’accordo di collaborazione con la stessa IDB spa, la quale le riconosceva una provvigione tra il 10% e il 20% dell’acquisto.
Federconsumatori Bergamo si è sempre attivata, nel corso di tutti questi anni, a sostegno dei risparmiatori e, nonostante il periodo che ci vede coinvolti, è sempre presente per tutelare le Persone.
Ricordiamo infine, a tutti coloro che ancora non sono tornati in possesso dei diamanti, che Fidelitas spa sta contattando, previa autorizzazione da parte del Curatore di IDB spa (nel frattempo fallita), tutti quanti hanno fatto richiesta.