Negli anni scorsi si era scoperto che sulle autovetture vendute dal gruppo Volkswagen dopo il 15 agosto 2009 e prima del 26 settembre 2015, equipaggiate con motore diesel EA 189, era stato montato un dispositivo per aggirare le normative sulle emissioni inquinanti.
Con la recentissima decisione emessa dal Tribunale di Venezia lo scorso 7 luglio 2021 Volkswagen AG e Volkswagen Group Italia spa sono state condannate al pagamento della somma pari a € 3.300,00 oltre rivalutazione e interessi legali dall’acquisto.
Ma la somma risarcibile potrebbe essere superiore.
Coloro che hanno contestato i fatti a VW Group Italia spa con una missiva interruttiva della prescrizione, inviata non più di 5 anni fa, potranno chiedere il risarcimento del danno, da commisurarsi in misura pari al 15% del costo sostenuto per l’acquisto dell’autovettura che si vedeva montato, sul motore diesel EA189, il dispositivo incriminato.
Oltre a tale importo, il Tribunale ha altresì condannato VW al pagamento di una ulteriore voce: il danno morale costituito dalla sofferenza soggettiva cagionata da VW per il reato previsto e punito dall’art. 515 c.p., frode nell’esercizio del commercio. VW ha di fatto destinato alla vendita un prodotto diverso per qualità da quelle dichiarate o pattuite con vantaggio esclusivo dell’impresa. La liquidazione è stata indicata nel 10% dell’importo riconosciuto a titolo di danno patrimoniale.
Chi ha interrotto i termini prescrizionali, oggi può chiedere il risarcimento del danno.
Federconsumatori Bergamo invita quindi a rivolgervi ai propri sportelli per verificare gli estremi utili a recuperare il danno da subito.