Federconsumatori Bergamo denuncia, per l’ennesima volta, lo stato di estremo disagio in cui versano i cittadini che a Bergamo si devono rivolgere al sistema sanitario pubblico.
Nella nostra Provincia chi sta male, e non crede giusto sovraccaricare il pronto soccorso, si trova ad affrontare difficoltà non comprensibili per accedere alle cure.
Portiamo l’esempio ultimo segnalatoci.
A inizio settembre un cittadino sente dolori significativi e, causa il protrarsi e l’accentuarsi del malessere, decide di chiedere il parere del medico di base.
Per avere appuntamento con il proprio dottore deve prenotare per tempo e questo comporta un’attesa di 8/10 giorni. Fatta la visita il medico prescrive un successivo passaggio da uno specialista reumatologo. E qui le cose si complicano.
Il paziente cerca di ottenere quanto prescritto tramite il Servizio Sanitario Nazionale e, dopo avere telefonato al numero regionale 800638638, scopre che visite reumatologiche non si possono ottenere prima di sei mesi.
A questo punto opta per una visita “privata”. Tempo alcuni giorni di attesa e si trova con una richiesta scritta dallo specialista reumatologo per un esame tramite “risonanza magnetica senza contrasto”.
Ulteriore problema: lo specialista che opera in regime “privato” non compila l’impegnativa necessaria per prenotare l’esame, ma rimanda al medico di base.
Si torna quindi dal proprio dottore il quale, crediamo a malincuore, si fa scribacchino e prescrive l’impegnativa richiesta dal collega.
Con l’impegnativa in mano il paziente telefona al centralino del Papa Giovanni XXIII. Da li viene indirizzato al telefono del reparto di radiologia e si sente rispondere che loro non accettano prenotazioni. Ma suggeriscono di rivolgersi al solito 800638638.
L’Operatore dell’800638638 per l’esame richiesto dà la presunta disponibilità della Clinica Castelli per un posto a novembre. Specificando che se accettato dal paziente il medesimo sarà contattato dalla Clinica per conferma di data e ora.
Dalla clinica richiamano e dicono che per tutto l’anno non c’è posto!
E la chiamano ECCELLENZA.
