Diciamo subito che le percentuali (+281% di aumento rispetto ad agosto per il totale della cassa e +620% per la sola ordinaria) non devono impressionare più che tanto perché, come sempre capita a settembre il confronto è con agosto cioè con il mese che, tranne eccezioni, ha il livello più basso di ricorso alla cassa integrazione.
Devono impressionare, invece, il +71% rispetto ai primi 9 mesi del 2023 e, soprattutto il +233% rispetto a quelli del periodo pre-COVID cioè gli 11.641.880 di ore autorizzate quest’anno rispetto ai 3.360.698 del 2019: un segnale chiarissimo di come sia ancora lontano il ritorno stabile ad una situazione non problematica e soprattutto un’inversione di tendenza dopo tre anni di diminuzione.
L’aumento maggiore, questo mese, si è realizzato nella cassa ordinaria che passa dalle 165.930 ore approvate ad agosto alle attuali 1.195.004 ore (+620%). L’aumento massiccio ha toccato un po’ tutti i settori, con in testa la meccanica (507.436 ore), seguita dal settore chimico/gomma/platica (398.818 ore), dal settore tessile (172.100 ore) e via via tutti gli altri settori, con numeri sempre più ridotti. Come sempre fa eccezione dell’alimentaristica con zero ore.
Le 439.684 ore di cassa straordinaria si ripartiscono tra il settore carta/stampa/editoria (232.944 ore, sempre le medesime aziende in crisi), il settore meccanico (195.316 ore) e il settore chimico (11.424 ore).
Per la prima volta dal 2022 torna in scena la cassa in deroga con 7.192 ore, numericamente poche se riferite al totale, ma significative se riguardano settori di più contenuta consistenza numerica come è il caso di “Professionisti, artisti, scuole e istituti privati di istruzione, istituti di vigilanza, case di cura private”.
Anche a livello nazionale settembre ha visto una crescita di ricorso agli ammortizzatori sociali, seppure con percentuali più ridotte: +76,1% per l’Ordinaria e +101,9% per la straordinaria.
Un aumento, seppur non particolarmente significativo, registra anche l’effettivo utilizzo (il “Tiraggio”), che passa per l’Ordinaria dal 23,40% all’attuale 23,91% e per la Straordinaria dal 18,94% al 22,76% (dati nazionali riferiti a gennaio-luglio).
Ordinaria | Straordinaria | Deroga | Totale | Diff. mese precedente | |
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novembre 2023 | 989.107 | 1.062.758 | - | 2.051.865 | 122,8% |
dicembre 2023 | 643.917 | 476.448 | - | 1.120.365 | -45,4% |
gennaio 2024 | 1.035.277 | 907.990 | - | 1.943.267 | 73,4% |
febbraio 2024 | 610.282 | 621.599 | - | 1.231.881 | -36,6% |
marzo 2024 | 914.616 | 117.821 | - | 1.032.437 | -16,2% |
aprile 2024 | 828.847 | 811.668 | - | 1.640.515 | 58,9% |
maggio 2024 | 572.756 | 1.082.625 | - | 1.655.381 | 0,9% |
giugno 2024 | 795.752 | 210.544 | - | 1.006.296 | -39,2% |
luglio 2024 | 557.994 | 34.702 | - | 592.696 | -41,1% |
agosto 2024 | 165.930 | 264.618 | - | 430.548 | -27,4% |
settembre 2024 | 1.195.004 | 439.684 | 7.192 | 1.641.880 | 281,3% |