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Cashless city e i prigionieri del “sistema”

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Federconsumatori evidenzia una delle tante contraddizioni che rendono complicata la vita ai contribuenti: le "regole" imposte per il pagamento della Tari.
Chi avesse da effettuare modifiche sulla Tari a Bergamo deve recarsi fisicamente presso lo sportello di via Suardi.
Una volta saputa la cifra da pagare cominciano le complicazioni:

  • di pagare direttamente tramite bancomat nemmeno parlarne
  • per pagare in unica rata (anticipata!) è indispensabile utilizzare il modello F24 perché, per coloro i quali scelgono di farsi addebitare la tassa sul conto corrente il "sistema" consente soltanto il pagamento rateale.
    Pagare tramite F24 significa doversi recare obbligatoriamente presso un ufficio postale o presso uno sportello bancario = ulteriore spreco di tempo e di carta

Con il progetto CASHLESS CITY, al quale collabora il comune di Bergamo, da un lato si vuole incentivare il cittadino all'uso di sistemi elettronici per effettuare pagamenti di qualsiasi entità, dall'altro si impedisce l'impiego dei medesi strumenti per pagare una tassa locale.
Il rischio di non capire dove sia, se ci sia, la coerenza è alto; come è alto il pericolo di non capire quale sia la cosa giusta da fare.
Riteniamo che una spiegazione sia dovuta da parte di chi ci chiede di fare una cosa e poi non ci mette nelle condizioni di farlo.
A complicare ulteriormente la comprensione dei messaggi ci pensa l'utilizzo senza risparmio di termini quali: Cashless City; Smart City; Cowcrking; Nursery; Rendering; Bike Sharing; City User; ecc...
Ulteriore domanda a chi ci amministra: è proprio impossibile usare la nostra bella lingua per illustrare iniziative anche lodevoli?

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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